È quanto chiede all’Esecutivo di palazzo Donini, attraverso un’interrogazione, il capogruppo dell’Udc Sandra Monacelli che ricorda come da “circa una settimana è scattato un inquietante allarme circa la possibile relazione tra la somministrazione di dosi del vaccino antinfluenzale e casi di decesso avvenuti in varie regioni italiane e che ad oggi ammontano a tredici di cui uno verificatosi in Umbria”.
Nel suo atto ispettivo, Monacelli evidenzia che “l’Aifa, a seguito delle segnalazioni di decessi avvenuti in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino antinfluenzale ed effettuate tramite la rete nazionale di farmacovigilanza, ha proceduto a bloccare due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad prodotto da Novartis Vaccines and Diagnostics (i lotti n.142701 e 143301). Dal Ministero della Salute – continua – giungono notizie rassicuranti secondo cui dai primi test effettuati dall’Istituto Superiore di Sanità sui lotti incriminati non risulterebbe una correlazione tra le morti sospette e i vaccini antinfluenzali assunti”.
“Con la diramazione di una nota – scrive ancora Monacelli – la Regione Umbria ha rassicurato gli utenti chiarendo che ‘Il servizio sanitario regionale umbro non ha acquistato i due lotti del vaccino antinfluenzale Fluad della Novartis bloccati a titolo cautelativo dall’Aifa e che, pertanto, non sono mai stati distribuiti ai medici di famiglia vaccini appartenenti ai lotti in questione; e che, di conseguenza, la campagna di vaccinazione antinfluenzale rivolta in particolare alle persone anziane sopra i 65 anni e alle persone appartenenti alle categorie a rischio per patologie preesistenti o per professione, prosegue come negli anni precedenti, nella speranza che quanto accaduto non contribuisca ad aumentare pregiudizi sui vaccini’. Tra i decessi in questione – aggiunge il capogruppo Udc – vi sono casi di morte la cui causa potrebbe essere attribuita al medicinale prodotto dalla Novartis anche non risalente ai due lotti ritirati, tanto che sarebbe salito da due a sei il numero dei lotti di vaccino antinfluenzale Fluad sospettati”.
Monacelli rimarca infine che “le Regioni sono responsabili della vigilanza sull’applicazione dei vaccini e sono tenute a segnalare tempestivamente gli effetti delle vaccinazioni tramite il sistema della Farmacovigilanza. I vaccini – scrive – continuano a costituire una risorsa efficace e insostituibile nella prevenzione dell’influenza stagionale e delle sue complicanze nei soggetti più vulnerabili. L’allarme di questi giorni – conclude – rischia di provocare una psicosi ingiustificata che potrebbe alimentare un pericoloso pregiudizio a carico del vaccino che, al contrario continua ad essere un’importante arma di difesa per i soggetti vulnerabili”.