L’operazione, finalizzata alla esecuzione di 13 misure cautelari (9 custodie in carcere e 4 obblighi/divieti di dimora), nonché all’esecuzione di 6 provvedimenti di espulsione quale “misura di prevenzione” a carico di altrettanti indagati a carico di altrettanti importanti spacciatori di eroina, cocaina, hashish e marijuana, si sta svolgendo su vari obiettivi di questa Provincia, costituiva l’esito di una delicata attività d’indagine condotta senza lo strumento classico dell’intercettazione telefonica ma secondo due diverse tecniche di acquisizione probatoria: da una parte, la predisposizione di un complesso sistema di videoregistrazione sull’area di interesse, nonché di telecamere e microfoni per l’intercettazione ambientale all’interno del predetto “african shop”, luogo di “raccordo” tra i vari pushers, e dall’altra continui e puntuali interventi nell’immediatezza delle cessioni di stupefacente, con il recupero ed il sequestro dello stesso e la successiva escussione a SIT dei vari tossicodipendente/acquirenti ai fini di una ancor più compiuta identificazione degli spacciatori.
A tutti gli indagati veniva contestato il reato previsto e punito dall’art. 73 D.P.R. 309/1990 (Testo Unico Stupefacenti): traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope (la versione più “lieve” prevista dal comma 5° nei casi di cessione di sostanze più “leggere”, e invece nella fattispecie più “grave” ex comma 1° nei casi in cui l’indagato si sia reso responsabile di più cessioni di sostanze “pesanti” quali l’eroina e la cocaina).
Alcuni dei soggetti interessati dall’indagine, appresa la notizia dell’operazione in corso, facevano perdere ogni loro traccia, rifugiandosi anche all’estero. Ma il lavoro degli investigatori di Perugia, che non si è concluso con l’esecuzione delle catture e ha consentito di attivare e predisporre ogni strumento utile al loro rintraccio, anche con la collaborazione degli organismi di cooperazione internazionale di polizia ed allertando tutti i principali scali aerei internazionali.
Uno di essi, tale A.M., nigeriano del 1990, scappato in Austria, è stato rintracciato ieri, mercoledì 24 febbraio, su un volo proveniente da Vienna e diretto a Fiumicino. In territorio austriaco il latitante era stato colpito da un provvedimento emesso in ottemperanza alla Convenzione di Dublino, per la quale i soggetti irregolari ed indesiderati vengono rinviati nel paese, tra quelli dell’area “Schenghen”, dal quale sono partiti. La sinergia operativa tra la squadra mobile di Perugia e la Polaria di Fiumicino, il cui personale ha provveduto prontamente a consultare la banca dati delle forze dell’ordine, che ha messo in evidenza l’esistenza di un provvedimento cautelare da eseguire a carico del clandestino nigeriano.
Appena atterrato, il giovane si è visto notificare l’ordinanza in argomento, cosicché è stato immediatamente accompagnato presso la più vicina casa circondariale. Il catturato, a Perugia, annovera diversi pregiudizi di polizia, tutti legati alla sua posizione irregolare sul territorio nazionale nonché al suo pieno coinvolgimento nel settore criminale dello spaccio di sostanze stupefacenti, come la stessa operazione “Mama boys” aveva ampiamente evidenziato.
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