Il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Prof. Giovanni Paciullo, introducendo i lavori, ha sottolineato come “l’etica forense sia chiamata ad ordinare le proprie linee sulla prospettiva della dignità della persona come declinata nel catalogo dei diritti fondamentali depositato nella Convenzione europea e nelle pronunce delle Corti. Una nuova elaborazione dei diritti individuali e collettivi – ha proseguito il Rettore Paciullo – che ha saputo tradurre, in termini giuridici, i predicati della filosofia politica più avanzata da Rawls ad Habermas, tenendo conto di quella nuova antropologia evocata da Stefano Rodotà e dei nuovi spazi di fragilità che la connotano”.
Per il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia Gianluca Calvieri “la giornata di studio è stata l’occasione per approfondire il concetto di etica professionale che contempla i doveri delle professioni legali che si collocano ad un livello più ampio della tradizionale nozione di deontologia. E sulle professioni che operano nel mondo del diritto e della giustizia Calvieri ha detto che “è già iniziato un confronto tuttora aperto sul rapporto tra le fondamentali regole deontologiche e i doveri nascenti dall’etica professionale, confronto che non è ancora approdato a risultati concreti. Questo incontro – ha continuato – rappresenta un contributo alla conoscenza di un problema che investe la responsabilità morale e civile di categorie professionali che svolgono un ruolo importante nella vita di una società democratica.”
E sulla questione centrale del rapporto tra deontologia ed etica professionale è intervenuto l’avv. Alarico Mariani Marini che ha aggiunto: “Specialmente nelle professioni legali, e in particolare i doveri che quest’ultima pone nei confronti della collettività in aggiunta a quelli nascenti dal mandato professionale e dalla domanda di giustizia. Si tratta infatti – continua Mariani Marini – di doveri attinenti alla sfera pubblica, in quanto diretti a garantire la tutela di interessi generali della collettività quali quelli relativi alla attuazione dell’ordine costituzionale e dello Stato di diritto. Su questo terreno l’etica professionale persegue obiettivi connessi a quelli derivanti dall’etica pubblica”. E poi intervenuta il magistrato Paola De Lisio che si è soffermata ampiamente sugli aspetti fondamentali dei codici deontologici e delle regole codificate, ponendo anche una riflessione sui codici etici.
Per il notaio Adriano Crispolti “la stimolante tavola rotonda, introducendo nell’etica delle professioni legali i diritti fondamentali dell’Uomo e quindi diritti che travalicano quelli del cittadino – consumatore, ha tracciato il cammino che Magistratura, Avvocatura e Notariato dovrebbero percorrere urgentemente in questo momento storico di grande crisi che coinvolge mercato e valori nella stessa drammatica misura. Magistratura, Avvocatura e Notariato – ha aggiunto Crispolti – nel rispetto dei loro diversi ruoli e con perfetta consapevolezza della responsabilità sociale che ne deriva, dovrebbero dialogare costantemente e con la spregiudicatezza necessaria nei momenti di grande crisi; parecchi segnali fanno emergere che, di fronte ai rapidissimi movimenti legislativi e sociali ai quali assistiamo, forse non si conoscono a dovere. E dialogare al cospetto del sistema sociale – continua Crispolti – fuori dai loro gusci corporativi, aprendo codici autenticamente etici. Sono anche persuaso che l’Università per Stranieri ha concluso Crispolti- ospitando le professioni legali, come ho colto in alcuni alti passaggi del Magnifico Rettore Paciullo, sia avvertita che questo cammino, non soltanto è opportuno ma è necessario. Per tutto questo – ha concluso – auspicherei un girovagare etico delle professioni legali nei palazzi della nostra Perugia senza soluzioni di continuità e una loro accoglienza altrettanto avvertita. In ogni caso molto conforta la certezza che le porte di Palazzo Gallenga resteranno spalancate.”
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