“La situazione è ormai critica – affermano Adolfo Pierotti, Simone Pampanelli e Daniele Brizi per Fim, Fiom e Uilm – come è emerso con chiarezza dall’ultimo incontro di mercoledì 23 maggio in Confindustria dove il direttore generale ha riferito quello che come sindacati denunciamo da tre mesi, ovvero che le prime proiezioni economiche per il 2017 sono allarmanti e che senza un’inversione di tendenza potrebbero verificarsi problemi di sostenibilità finanziaria. Inoltre, negli ultimi 7 mesi sono letteralmente esplose le difficoltà organizzative, che non consentono di rimettere l’azienda sui giusti binari”. Quindi, commentano i sindacati, “non trovano conferma i toni trionfalistici utilizzati dall’azienda nell’ultimo periodo sulla stampa”.
“Lo sciopero di oggi – concludono Fim, Fiom e Uilm – è l’ennesima dimostrazione della compattezza dei lavoratori a difesa della Oma, una delle realtà industriali più importanti della nostra regione, ma a questo punto ci chiediamo se il futuro di questa azienda interessi solo sindacati e lavoratori e non sia invece una questione cruciale per l’intera comunità regionale”. Proprio per questo Fim, Fiom e Uilm annunciano la richiesta di una serie di incontri formali a tutti i livelli istituzionali, “per richiamare tutti i soggetti alle proprie responsabilità ed evitare così una nuova profonda ferita per il nostro territorio”.