I fatti – Il primo a cadere nella “rete” delle Forze dell’Ordine era stato un cittadino albanese fermato dai militari nella zona di Ospedalicchio a bordo di una Bmw 530 rubata la notte dell’11 novembre dalla “banda” a Milano. Quest’ultimo era ritenuto a tutti gli effetti dagli inquirenti la “primula rossa” dei ladri operanti nella provincia di Perugia. I militari da allora hanno intrapreso una articolata e delicatissima attività investigativa mirata alla identificazione degli altri componenti del gruppo criminale. Alle prime luci dell’alba i militari in borghese guidati dal Maggiore Sivori ed impegnati a monitorare costantemente gli spostamenti di uno dei giovani sospettati di essere parte integrante della “banda” lo hanno visto partire alla guida di una Golf diretta a gran velocità sul raccordo Siena – Bettolle. Gli inquirenti sono riusciti con non poca difficoltà a seguire l’auto che da successivi accertamenti è risultata rubata lo scorso 27 novembre a Perugia. L’inseguimento a folle velocità si è protratto fino ai confini con la Toscana quando è stato richiesto anche l’ausilio di una pattuglia della Polizia Stradale di Arezzo. Il giovane, vistosi braccato ha tentato ripetutamente di speronare le due pattuglie e di fare fuoriuscire di strada gli equipaggi: per questo dovrà rispondere anche del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. Sono stati attimi di follia quelli che hanno avuto come protagonista il giovane serbo risultato alla guida del mezzo rubato: solo la bravura e l’esperienza degli operanti hanno fatto sì che l’inseguimento si concludesse con un lieto fine all’interno dell’area di servizio “Civitella” in provincia di Arezzo.
La refurtiva – L’immediata perquisizione personale e veicolare ha permesso di rinvenire circa trecento capi in cashmere rubati a una ditta di Cannara lo scorso 29 novembre: guanti, sofisticate ricetrasmittenti utilizzate con ogni probabilità per comunicare con gli altri componenti del gruppo e numerosi arnesi da scasso. La refurtiva è stata interamente riconsegnata al, felice, legittimo proprietario. Quello che è stato portata a termine è di fatto il secondo “colpo” assestato dai militari dell’Arma alla “banda” specializzata in furti del genere nell’ambito di una più ampia attività di vigilanza e di controllo del territorio disposta dal Maggiore Marco Sivori al fine di contrastare furti e reati predatori in genere. Massima è infatti da sempre la vicinanza dell’Arma al cittadino. Al vaglio degli inquirenti, fanno sapere, ci sarebbero anche altri furti, consumati o tentati, commessi sempre in pregiudizio di un altro paio di ditte di abbigliamento della zona.
La condanna – Per l’autore del fatto, irregolare sul Territorio Nazionale ma incensurato si sono aperte le porte del carcere di Arezzo. L’accusa è di ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale, possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli: il fermato dovrà spiegare al Giudice per le Indagini Preliminari di Arezzo perché si trovasse a bordo di quella macchina rubata a Perugia giorni or sono e le ragioni che lo hanno visto in possesso di circa trecento capi di cashmere.
Tag dell'articolo: arresto, Assisi, capi di cashmere, carabinieri, Carabinieri del Comando Compagnia di Assisi, furto, inseguimento, serbo.