venerdì, 14 marzo 2025 Ultimo aggiornamento il 4 marzo 2025 alle ore 14:45

Aumentano gli iscritti al fondo pensione, ma sono ancora pochi i giovani

Redazione Perugia Online

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Perugia Online nasce nel gennaio 2014. Racconta fatti e notizie inerenti la vita del capoluogo e del suo territorio, cercando di orientare il lettore da una prospettiva "dietro" la notizia, per trovare un senso a ci? che a volte, senso, sembra non averlo.

 
Aumentano gli iscritti al fondo pensione, ma sono ancora pochi i giovani
La relazione Covip risalente all’estate del 2024 ha scattato una fotografia nitida della situazione della previdenza complementare, con i dati relativi al 2023. Un primo dato che salta agli occhi è la riduzione dei fondi pensione, scesi dai 332 del 2022 ai 302 del 2023. Per la precisione i fondi pensione attuali sono i seguenti: 33 fondi negoziali, 40 fondi aperti, 68 PIP (piani individuali pensionistici) e 161 fondi preesistenti.

Di contro cresce il numero degli iscritti ai fondi pensione, che nel 2023 ha toccato quota 9,6 milioni, in aumento del +3,7% rispetto al 2022. Per quanto riguarda i dati demografici, c’è una netta predominanza degli iscritti maschili che tocca quota 61,7%. Le donne che aderiscono alla previdenza complementare sono di meno poiché rispetto agli uomini hanno più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, carriere discontinue a causa della maternità e salari più bassi.

Il 47,8% degli iscritti alla previdenza complementare ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni, il 32,9% ha almeno 55 anni e il 19,3% ha meno di 34 anni. I giovani quindi prestano ancora poca attenzione alla previdenza complementare, forse perché la pensione sembra ancora un pensiero lontano. Tuttavia è consigliabile muoversi con largo anticipo e per avere maggiori spunti si può approfondire l’argomento sulla piattaforma onlinesim.it, dove scoprire cos’è il fondo pensione integrativo e come può aiutare a pianificare il futuro finanziario e mantenere un buon tenore di vita anche dopo la pensione.

La maggior parte degli iscritti sono lavoratori dipendenti e prediligono i fondi negoziali e i nuovi PIP. È più bassa la percentuale di iscritti autonomi, che invece preferiscono i PIP nuovi e i fondi aperti. C’è poi un’altra percentuale di iscritti che comprende le persone fiscalmente a carico, che hanno perso i requisiti o soggetti non classificati per i quali non si hanno informazioni sullo stato occupazionale.

Nel 2023 si sono contate 736.675 nuove adesioni, di cui 469.101 esplicite e 62.221 tacite, numeri che confermano la crescita di iscrizioni soprattutto dopo la crisi pandemica. In realtà una notevole spinta all’adesione arrivò nel 2015, anno in cui fu introdotto il meccanismo dell’adesione contrattuale a beneficio dei lavoratori del settore edile.

Anche pensare con grande anticipo alla pensione dei propri figli acquistando un fondo pensione può sembrare strano. In realtà sarebbe un grande regalo considerato il sistema pensionistico italiano.

Indubbiamente la crescita delle adesioni è un dato positivo, tuttavia non tutti gli iscritti ad un fondo pensione versano regolarmente contributi. Nel 2023 oltre 2,5 milioni di iscritti, il 27,6% del totale, non hanno versato e un altro 14,5% non versa i contributi nella propria posizione previdenziale da almeno 5 anni. Da cosa dipende questo fenomeno? In parte è da attribuire al fatto che una persona è iscritta a due o più fondi pensione, fenomeno conosciuto come posizioni multiple. Nel 2023 gli iscritti con posizioni multiple sono stati circa 1.027 milioni.

Infine concludiamo con i dati relativi ai versamenti: gli iscritti che nel 2023 hanno versato contributi sono 6,7 milioni, circa il 72,4% del totale, con un importo medio di 2.810 euro. Le forme pensionistiche complementari hanno raccolto 19,2 miliardi di contributi, il 5,2% rispetto al 2022.

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