Ciò perché da socio minoritario (5%) di una società consortile, il Comune dovrebbe operare in seno ad un organismo che appare strumento incompatibile con quanto l’Amministrazione intende fare. “Saremmo obbligati, in sostanza, a passare necessariamente in Umbria Digitale, soggetto che sta procedendo in una direzione diversa da quella che vorremmo intraprendere noi; peraltro in tale contesto sarebbe estremamente difficile ipotizzare di convincere il restante 95% dei soci sui nostri intendimenti, scatenando inevitabili campanilismi”.
Il problema, dunque, secondo Calabrese non è politico, ma tecnico: appare impensabile che la situazione in essere blocchi il cammino del Comune e la progettualità cui si vorrebbe dar corso. Ciò non impedirà, tuttavia, che in futuro si apra una doverosa interlocuzione con la Regione, onde verificare le modalità per integrare i due progetti, rendendoli compatibili tra loro.
Calabrese ha ulteriormente specificato che la missione di Umbria Digitale è di portare la fibra ottica in tutti gli edifici pubblici; ciò appare in netto contrasto con gli obiettivi del Comune, la cui volontà è quella di connettere alla fibra ottica tutta la città, senza costi di utenza nè in capo ai cittadini nè all’Amministrazione.
L’opposizione – “Abbiamo assistito – riferiscono in un comunicato stampa i consiglieri del Pd – anche oggi in occasione della seduta della II Commissione Consiliare Permanente ai comportamenti arroganti e irriguardosi del galateo istituzionale da parte della maggioranza”. La convocazione in commissione, infatti, sarebbe arrivata allo scadere del tempo massimo impedendo all’opposizione di prepararsi sugli atti discussi.
“Alla richiesta presentata dalle opposizioni di poter ascoltare in commissione sia un rappresentante di Centralcom che della Regione Umbria – continua la nota del Pd – , con veemenza ed arroganza padronale è stato risposto che si sarebbe solo perso del tempo e che si sarebbe dovuto votare la pratica prima possibile. Una frettolosità di questo tipo, da parte di una maggioranza ostaggio della Giunta, fa credere che ci possa essere una certa malafede. Ci chiediamo se i consiglieri di maggioranza siano consapevoli di cosa hanno votato durante la commissione. Si saranno resi conto che la preconsiliare va a creare un vuoto sulla digitalizzazione della città e della regione?
Da parte nostra – conclude il PD – la porta per un dialogo vero tra maggioranza e minoranza rimane sempre aperta, se invece l’arroganza dei consiglieri di centro-destra e della Giunta continuerà auguriamo un grosso in bocca al lupo alla città di Perugia”.
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