venerdì, 14 marzo 2025 Ultimo aggiornamento il 4 marzo 2025 alle ore 14:45

L’se fiolo… ad una poesia il saluto alla pizzeria Etrusca

Dopo l’intervista rilasciata in esclusiva a Perugia Online, il ‘Baffo’ Pietro Orologio affida alla nostra Redazione l’ultimo messaggio scritto apposta da uno dei suoi amici e clienti

 
L’se fiolo… ad una poesia il saluto alla pizzeria Etrusca
Perugia. Ha abbassato ieri sera per l’ultima volta la saracinesca in vie Ulisse Rocchi la storica Pizzeria Etrusca che dal lontano 1974 sfornava pizze, calzoni e ‘bigoli’ per i perugini e i numerosi studenti che affollavano le strade limitrofe alla zona universitaria di Piazza Grimana.

Dopo l’intervista rilasciata in esclusiva a Perugia Online, il ‘Baffo’ Pietro Orologio affida alla nostra Redazione l’ultimo messaggio scritto apposta da uno dei suoi amici e clienti.

Un saluto, ironico e a tratti commovente, nel quale un padre racconta al figlio cose è stata per lui quella pizzeria, i momenti belli passati insieme ai proprietari e cosa, purtroppo, non potrà mai vedere per colpa della chiusura dopo quaranta anni di attività. Diego Gisti, l’autore della poesia in perugino, saluta così i quarant’anni di onorato servizio della pizzeria in via Ulisse Rocchi.

L’se fiolo….

L’se fiolo

Quil che nn’potrè mai magnà?

C’era n’posticin’ su n’centro

Dua se magnava ‘na pizza bona,

ma così bona

Che ce venivono da tutto l’mondo

 

Ce stava l’Baffo a fattela

Che l’chiamamme l’Baffo

Anche quando i baffi l’eva taglieti

 

E te faceva la pizza al taglio de tutti i tipi

E quille al piatto chi’ nomi strani

Ma sempre bone

E faceva i calzoni e l’bigolo

Ch’io pensav’sempre che era quil dritto,

e ‘nvece era quillo storto.

 

C’en passeto certe serate, fiolo mio…

Che facemme n’tempo a finì  ‘na pizza e pianne n’altra

Oppur se giva a fa n’giro n’centro, e li pe’ la mezzanotte

Arpassevi per faje n’richiamin, ta quela pizza.

 

E quando erme freghini, che piamme le birre dal frigo

Lu te guardava come se eri l’su fiolo

Ma nn’te diceva niente…

E quante pizzette me so magnato

a le 3 de la matina

 

Col baffino e la baffina

E la serranda tirata giù

Che ìl giorno dopo nn’c’evi bisogno de armagnà

 

Quella pizza, fiolo mio

E nn’te ce posso portà più a magnalla.

 

Perché, me dici, si era tanto bona?

Perché c’ chi magna tutto, fiolo, non solo la pizza.

Magna la storia de ‘sta città

E i sacrifici de chi ce abita.

Magna i sogni e le speranze.

E a ‘na bella pizza del Baffo,

Preferisce i quatrini

Degli onesti cittadini.

 

Perché per certa gente

Si n’buchetto de pizzeria chiude o no,

‘gne ne frega ‘n’cazzo

Anche si c’hanno la bocca piena

Dei tu quatrini e de belle parole

 

Fiolo mio, quela pizza di li

T’armetteva al mondo…

E adesso che mondo te lasso io

Senza la pizza del Baffo???

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