Perugia, la prima e la seconda commissione “confermano” la tassa di soggiorno. Mori (Pd): “Sono rammaricata”

Perugia.  È stato respinto oggi dalla prima e dalla seconda commissione consiliare permanente l’ordine del giorno presentata dall’esponente del Pd Emanuela Mori per richiedere l’abolizione della tassa di soggiorno. La proposta ha ricevuto soltanto 5 voti a favore, incassando al contrario 14 astensioni tra cui quella di Giaffreda dichiaratosi “non del tutto contrario all’imposta di soggiorno, a condizione che i proventi vengan reinvestiti nel settore per i servizi al turismo”. Per la Mori, invece,  “l’abolizione poteva rappresentare uno stimolo in più all’attività turistica, in quanto tale imposta incide e penalizza diverse categorie: gli albergatori, che vedrebbero risollevate in parte le proprie sorti imprenditoriali, i gruppi di turisti e le famiglie; categorie su cui il pagamento della tassa in questione diviene particolarmente gravoso, tanto da far ripiegare la decisione di soggiornare in altri luoghi e territori in cui essa non è prevista”.

Il consigliere del Pd ha quindi sottolineato “la necessità da parte del Comune di una maggiore sinergia con gli imprenditori del settore del turismo, attraverso la definizione di progetti da finanziare per la promozione del turismo e dell’economia del territorio, con gli introiti ottenuti fino ad oggi grazie all’applicazione delle tassa di soggiorno: nelle casse comunali infatti finora le relative entrate dovrebbero aggirarsi intorno ad 1 milione di euro. Auspico tuttavia che in sede di consiglio comunale i colleghi consiglieri che siedono tra i banchi della maggioranza, torneranno sulle proprie posizioni e voteranno a sostegno della mia richiesta, dimostrando coerenza e rispettando un proposito da essi stessi condiviso durante la campagna elettorale ed in altre occasioni pubbliche. È il benessere della nostra città, dei nostri concittadini e di coloro che si recano nella nostra splendida Perugia per svago e divertimento che occorre tutelare, e poco deve importare se le proposte in tal senso provengano da uno schieramento politico piuttosto che da un altro”.

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