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Piano sanitario regionale, Ricci: “Puntare su qualità, efficienza e merito”
di Redazione Perugia Online - 18 settembre 2015Su Assisi: "Può attrarre con la propria immagine, a beneficio di tutta la regione e in sinergia con ospedale di Perugia e università, ambiti sanitari di rilievo anche internazionale in linea con l'idea di accoglienza e umanizzazione della cura"

Regione Umbria. “Completare, per risparmiare e investire in servizi e strutture, l’attuazione del centro unico di acquisti sanitari (ora attivato solo al 50/60 per cento); ridurre i tempi di attesa per gli esami aumentando le ore di attività e l’efficienza dei laboratori, nonché evitando le prescrizioni di esami superflui; gestire in modo manageriale, e molto integrato, le due ASL; mettere in sinergia ospedali e distretti sanitari territoriali anche valorizzando il ruolo dei medici e quello della rete delle farmacie”. È quanto ha sottolineato ieri in Terza Commissione il portavoce del centrodestra e liste civiche, Claudio Ricci, durante l’audizione con l’assessore alla Sanità Luca Barberini. Ricci, nella prospettiva del nuovo Piano sanitario regionale, ha sottolineato alcuni aspetti, “tesi al miglioramento del servizio, e con il fine di utilizzate meglio le risorse”. Argomenti – ricorda Ricci – che erano stati condivisi, durante le elezioni regionali, dall’intera coalizione rappresentata dai consiglieri regionali Valerio Mancini, Emanuele Fiorini (Lega nord), Raffaele Nevi (Forza Italia), Marco Squarta (Fratelli d’Italia) e Sergio De Vincenzi (Ricci presidente). Tra le proposte avanzate da Ricci nel corso della riunione anche quelle di “far collaborare di più, a sistema, piccoli e grandi ospedali; ogni territorio deve trovare una sua ‘alta specializzazione’ unica per la rete regionale; aumentare, sempre sotto il controllo del pubblico, i servizi (privatistici) da poter svolgere all’esterno con pari costi per i pazienti (ora i servizi privati sono solo il 2 per cento, anche a causa di norme nazionali, valore molto basso rispetto alle altre Regioni); puntare, in ogni scelta, al meglio e al merito, soprattutto nell’ambito della selezione di direttori generali, primari e specialisti, per poter attrarre pazienti da altre Regioni e diminuire la mobilità passiva (umbri che, per curarsi, devono andare fuori regione)”. In merito all’ospedale di Assisi, Ricci ha ribadito, come già espresso in una mozione, la “contrarietà sulla trasformazione della chirurgia in programmata, dopo aver chiuso anche il punto nascita che aveva raggiunto, sino al 2007, 700 parti all’anno. Oltre agli interventi di riqualificazione edilizia in atto – ha detto il portavoce del centrodestra e civiche – dovrà essere data attuazione concreta allo sviluppo della chirurgia pediatrica (come polo regionale) ampliando i servizi al pronto soccorso, anche per rispondere alle esigenze dei sei milioni di turisti, e quelli, citandone alcuni, di medicina, cardiologia, oculistica e diagnostica. Assisi, città Santuario, come altre esperienze italiane (San Giovanni Rotondo) – conclude Ricci – può attrarre con la propria immagine, a beneficio di tutta la regione e in sinergia con l’ospedale di Perugia e l’Università, ambiti sanitari di rilievo anche internazionale in linea con l’idea di accoglienza e umanizzazione della cura”.