Al momento dell’irruzione nei due appartamenti – riferisce stamani la questura in una nota – le due donne cinesi stavano ricevendo i loro clienti. Da ulteriori indagini gli agenti hanno scoperto che una delle due sfruttasse la propria connazionale.
Infatti, alcuni particolari hanno poi confermato i sospetti degli agenti: prima di tutto, perché a rispondere ai diversi numeri di telefono cellulare pubblicati in rete era sempre e soltanto una delle due donne a rispondere, quella in regola e con il permesso di soggiorno. L’altra donna, secondo quanto scoperto dalla Polizia, era clandestina, a Perugia era arrivata la sera prima da Milano e subito era stata messa al “lavoro” dalla connazionale.
Un fitta rete organizzativa. Al cliente che chiamava uno dei numeri pubblicati su internet, la maitresse chiedeva se preferisse andare a San Sisto o a Ponte San Giovanni: questo rafforza la convinzione della polizia di aver portato alla luce una vera e propria rete di prostituzione, sulla quale sono in corso ulteriori indagini.
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