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Riforme, assemblea dei presidenti delle province sul piede di guerra

Redazione Perugia Online

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Perugia Online nasce nel gennaio 2014. Racconta fatti e notizie inerenti la vita del capoluogo e del suo territorio, cercando di orientare il lettore da una prospettiva "dietro" la notizia, per trovare un senso a ci? che a volte, senso, sembra non averlo.

"No al prelievo di un miliardo. Pronti con l'Upi a impugnare la legge di Stabilità davanti alla Corte Costituzionale e al Tar". Tra i nodi ancora da sciogliere quelli su risorse, personale e funzioni

 
Riforme, assemblea dei presidenti delle province sul piede di guerra
Perugia.  L’assemblea dei Presidenti di Provincia, riunitasi ieri pomeriggio 15 gennaio a Roma per iniziativa dell’Upi, ha affrontato con determinazione le problematiche venutesi a creare con la legge 56/14 che ha riformato le Province e istituito le Città metropolitane, ma con tempi di attuazione completamente disallineati dalle leggi di riordino delle Regioni e dalla legge di Stabilità che sottrae un miliardo ai bilanci delle Province bloccando di Fatto la riforma.

Caos e confusione – “In poche parole è stato ribadito quello che da tempo diciamo – dichiara il Presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti che ha partecipato all’Assemblea -: occorre che Stato e Regioni intervengano urgentemente per impedire la perdita di servizi e garantire le professionalità delle Province”. L’Assemblea ha stigmatizzato come a inizio 2015 il percorso della legge Delrio si presenta bloccato e fortemente compromesso. “L’unica disposizione pienamente attuata – hanno evidenziato i relatori – è stata il cambio alla guida degli organi politici. I presidenti di Provincia di 64 enti sono oggi i Sindaci. Le Giunte sono cancellate. I Consigli provinciali sono costituiti da amministratori comunali e si sono insediate le Assemblee dei Sindaci. Ma al 31 dicembre 2014, nessuna Regione ha approvato una legge di ridefinizione delle funzioni delle Province. A oggi soltanto dieci Regioni, tra cui l’Umbria, hanno approvato in Giunta disegni di legge di riordino che devono essere portati in Consiglio. Per cui le Province continuano ad esercitare tutte le funzioni sia quelle proprie che quelle trasferite o delegate da Regioni, ma la legge di Stabilità non permette di avere risorse sufficienti a disposizione. Il prelievo di un miliardo dalle casse delle Province e il taglio del 50% del personale imposti dalla legge di Stabilità – hanno aggiunto i relatori – stanno creando una vera e propria emergenza sociale sui territori perché è impossibile garantire i servizi e si deve procedere alla riduzione del personale”.

I nodi da sciogliere – L’Assemblea dei Presidenti di Provincia ha evidenziato quali sono i nodi da sciogliere: risorse; personale e funzioni. L’Upi ha aperto il confronto con il Ministero dell’economia individuando come prime urgenze la cancellazione delle sanzioni per sforamento del Patto di Stabilità 2014; interventi per mitigare l’impatto dei tagli sui bilanci; interventi a sostegno delle Province in dissesto e pre-dissesto; la ripartizione del taglio tra Province e Città metropolitane. L’Upi ha inoltre aperto un tavolo di confronto tecnico-politico con il Ministero della Pubblica amministrazione sulla gestione della ricollocazione del personale. Il primo atto richiesto è l’emanazione da parte del Ministero di una circolare con indicazioni sulla ridefinizione delle piante organiche. “Sulla base della circolare del Ministero – spiega Mismetti – l’Upi produrrà delle liee guida per le Province al fine di assistere gli enti in tutti gli atti che dovranno essere approntati entro il marzo prossimo. Criteri comuni che forniranno indirizzi su prepensionamenti e riorganizzazione delle piante organiche e analisi dei fabbisogni per le ricollocazioni. E’ stato inoltre chiesto che venga costiuito un tavolo tecnico con l’Anci per supportare le Upi regionali e le Province nel confronto con le Regioni per la definizione di disegni di legge che tengano conto delle proposte delle Province e di modifiche ed emendamenti ai testi da presentare negli Osservatori regionali e nei Cal”. In conclusione l’Assemblea dei Presidenti di Province, nel sottolineare come Upi e Anci debbano lavorare in maniera integrata sia a livello tecnico che politico, ha messo in chiaro che la prima emergenza da aggredire è rappresentata dal prelievo di un miliardo imposto dalla legge di Stabilità. Contro questo atto l’Upi chiede alle Regioni di “impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge di Stablità che lede i principi di autonomia degli enti garantiti dalla Costituzione”. Inoltre l’Upi predisporrà l’impugnativa al Tar del decreto di riparto dei tagli assistendo legalmente le province che intendono presentarla.

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