Fatto sta che l’ultima vittima della crisi, e non solo, stava li in via Ulisse Rocchi dal lontano 1974. Di sacrifici ne aveva fatti e più e più volte il proprietario s’era rimboccato le maniche cercando di non chiudere. Si, perché, Pietro Orologio, “Il Baffo” per i più affezionati, abbasserà definitivamente la saracinesca della sua Pizzeria Etrusca tra una settimana.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lo storico “Baffo” per capire i motivi che lo hanno spinto a decidere di chiudere e come sarebbero dovute andare le cose a Perugia e nel quartiere.
“Dopo 40 anni di attività nel centro storico, certo ho lavorato anche nei tempi d’oro dell’economia perugina, vengono fuori queste nuove piccole attività che a differenza di noi, vecchie attività, hanno un vantaggio. Aprono nonostante la crisi e i proprietari dei locali hanno capito il difficile periodo e di sicuro gli fanno degli ottimi contratti di affitto, cosa che non è successa a noi, nonostante qualche ritocco il contratto di affitto non può essere adeguato come richiederebbe il mercato. Di conseguenza – continua – noi che ci troviamo da anni e anni negli stessi locali siamo costretti a chiudere”.
Hai accennato all’apertura di nuove attività. Cosa ne pensi della liberalizzazione delle licenze?
“La liberalizzazione delle licenze, almeno per me, è stato un colpo in testa, mi hanno messo intorno almeno 6 nuove licenze che fanno più o meno lo stesso lavoro mio. Diamo tutti da mangiare, in una zona che era già servita. E chi si trova in mezzo da anni ci rimette. Le nuove attività, sopravvivono e a modo loro vanno avanti. Noi che da anni dobbiamo stare alle regole non riusciamo più ad andare avanti”.
Oltre al problema degli affitti elevati ci sono altri problemi riscontrati nella zona?
“Questa è una zona universitaria, lavoriamo tutti grazie agli studenti. L’Università è il nostro polmone, ma se l’Università non funziona siamo costretti tutti, purtroppo a chiudere, senza esclusioni. Sembra, però, che il nuovo Rettore abbia le idee chiare su una politica che favorisca il ritorno degli studenti a Perugia. Ma in ogni caso non credo sia una cosa a breve termine. Ha sicuramente le intenzioni chiare su come aiutare i ragazzi, basta pensare ad esempio alla volontà di riportare le segreterie vicino all’Università”.
È opinione comune che via Ulisse Rocchi non sia poi così sicura…
“Era un campo di battaglia dello spaccio, finalmente da circa tre mesi si respira. Gli spacciatori ci sono sempre ma bene o male, più di prima, si vive. Ma il punto fondamentale è che i cittadini non lo sanno, vallo a far capire ai cittadini che gli spacciatori lungo la strada non ci sono più come prima. A Perugia ci vorranno gli anni prima che se ne rendano conto e che tornino a frequentare il centro. Pensa che ancora non hanno ben chiaro gli orari di apertura e di chiusura della Ztl. A chi diamo la colpa, al cittadino che passa e non ascolta o all’amministrazione che non vuole ascoltare?”
Vedi qualche soluzione per riqualificare la zona?
“Se si iniziasse a vivere il borgo diversamente, sarebbe meglio e staremmo tutti bene. Così come succede in altre zone, come Borgo XX Giugno, anche noi commercianti in via Ulisse Rocchi abbiamo provato ad adottare una soluzione simile per far rivivere il quartiere e riportare i cittadini in zona. Ma c’è stato qualche residente che si è lamentato della musica in strada ed ha pensato addirittura di chiamare i carabinieri. Non abbiamo le forze per andare contro tutti i residenti, pochi per la verità quelli rimasti, che si lamentano della musica e della folla lungo la strada”.
A proposito di Ztl, la nuova amministrazione comunale avrebbe tra le proposte quella di eliminare del tutto la Ztl e di rendere il prezzo dei parcheggi più abbordabile…
“La Ztl potrebbe anche rimanere così come è, magari però bisognerebbe dare più spazio a chi lavora. Facendo dei permessi ad hoc a chi lavora in centro. Così da eliminare alcune spese fisse mensili come ad esempio i parcheggi. Considera che io pago circa 100 euro di parcheggio al mese. La soluzione potrebbe essere abbassare i costi del parcheggio per tutti, il cliente che prima veniva a mangiare la pizza da me adesso non viene più perché se la pizza gli costa 4 euro e il parcheggio cinque preferisce andare fuori dal centro storico”.
Non vedi possibili vie d’uscita in questa situazione?
“La soluzione, a mio avviso, sarebbe di rimettere tutto in ordine come era una volta.Tornare indietro almeno di 20 anni, ragionare insieme, prendere atto che c’è la crisi e affrontarla insieme. Inutile chiedere di più di quello che possiamo offrire. Adesso mi dispiace solo che non potrò vedere i risultati della nuova amministrazione, almeno non li potrò vedere da cittadino attivo, come ho sempre fatto, contribuendo in modo umile con la mia pizza che tanto piaceva ai perugini”.
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