La “road map” – Oggi il testo verrà sottoposto al parere del Comitato legislativo ed inviato ad ANCI, CAL e Province, mentre nel pomeriggio avrà luogo un incontro tecnico tra i Presidenti delle Province, il Presidente dell’UPI e l’assessore Paparelli con il ministero della Funzione pubblica, alla presenza del sottosegretario Angelo Rughetti. Seguiranno il 21 gennaio il Tavolo di “Governance” con i sindacati, mentre il giorno successivo è prevista una fase di partecipazione tecnica con l’Anci regionale e la riunione dell’Osservatorio nazionale, in sede politica. Il 26 gennaio a Perugia e il 27 a Terni, l’assessore parteciperà ai lavori dei rispettivi Consigli provinciali ed ad un ulteriore confronto tecnico sindacale. Attesa per il 30 una nuova riunione dell’Anci in sede politica e l’espressione del parere del Cal. Il 2 febbraio si terrà il Laboratorio istituzionale con il Ministero degli Affari regionali per una prima ricognizione dei posti che le Amministrazioni periferiche dello Stato metteranno a disposizione per l’intero processo, a partire dalle esigenze inderogabili poste dagli Uffici giudiziari della regione. Nella stessa data l’Osservatorio regionale esprimerà un parere definitivo sul provvedimento, cui seguirà l’adozione definitiva del ddl da parte della Giunta regionale. Successivamente il testo sarà trasmesso all’Assemblea legislativa per la discussione e l’approvazione.
L’Umbria prima in Italia – “La Regione Umbria – ha sottolineato con soddisfazione l’assessore Paparelli – è stata la prima regione ad aver preadottato il ddl di riordino e per questo si conferma ‘regione pilota’ a livello nazionale su cui sperimentare l’attuazione della legge 56, così come previsto dal protocollo d’intesa a suo tempo stipulato tra la presidente Marini e il ministro Lanzetta. Siamo convinti – ha concluso l’assessore – che, se il Governo manterrà gli impegni assunti nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulle riforme, grazie all’unità di intenti ed al concorso di tutte le pubbliche amministrazioni, Regione, enti ed Agenzie regionali, sistema sanitario, Comuni ed amministrazioni periferiche dello Stato, nei tempi previsti dalla Legge di stabilità riusciremo a dare una risposta positiva alle giuste aspettative del personale delle Province e, nel contempo, ridisegnare un assetto istituzionale regionale più efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini”.
Le funzioni delle Amministrazioni – La nuova legge prevede in Regione la riallocazione, con relative risorse e personale, delle funzioni relative al Governo del territorio (es. approvazione Piani regolatori, controlli sismici degli edifici), all’ambiente e all’energia (autorizzazione impianti rifiuti e di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, “Vas”, “Aia”, inquinamento acustico, elettrodotti, autorizzazioni idrauliche), caccia e pesca, ex Legge 33 sul turismo, formazione professionale e politiche del lavoro. Ai Comuni (o alle loro forme associate), invece, spetteranno alcune funzioni relative a cultura, sport, turismo e sociale; mentre le Province, per ragioni di unitarietà dell’esercizio, andranno le funzioni relative a viabilità regionale, accertamento di giacimenti di cava, trasporti e gestione delle risorse idriche, ad eccezione di quelle per le quali è previsto il ritorno in Regione. Come prevede la “road map” il testo vedrà un larga fase di partecipazione e di concertazione dalla quale potranno arrivare suggerimenti e eventuali miglioramenti.
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