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Allarme Meningite: tra mass media e disinformazione

Allarmismi e falsi miti sulla meningite sfatati a Fabro Scalo, nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione di un folto pubblico.

 
Allarme Meningite: tra mass media e disinformazione
Regione Umbria.  Nella giornata di ieri, 19 gennaio 2017, si è tenuto presso la sala del teatro comunale di Fabro Scalo un incontro dal titolo “Meningite: allarmismo e disinformazione”. I relatori erano il responsabile U.O. di igiene e sanità pubblica nel dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 2 Marco Mattorre e il coordinatore del nucleo di assistenza primaria di Orvieto Nord Alessandro Ruina.

Dopo una breve introduzione del sindaco Maurizio Terzino riguardo l’argomento, il dottor Ruina ha preso la parola introducendo il problema attuale, il tema centrale dell’incontro: la disinformazione e l’allarmismo che si sono creati a causa di Internet, televisione, giornali e social network intorno alla meningite, al suo vaccino e ai vaccini in generale. Ha ricordato tramite un breve ma preciso excursus storico la storia del vaccino, da Tucidide fino a Pasteur, dimostrando la sua utilità sociale. Il discorso poi è stato preso in mano dal dottor Mattorre che ha inizialmente descritto la meningite, il suo contagio, tramite via aerea ravvicinata soprattutto in spazi chiusi e poco arieggiati causata non solo da persone infette ma anche da portatori sani, i suoi sintomi, rigidità cervicale, febbre ad altissime temperature, confusione e delirio, e il suo decorso che a volte, soprattutto in mancanza del vaccino, può essere letale.

Dopo aver smentito la contagiosità del caso di meningite ad Orvieto del week end scorso, causato non dal parassita batterico di meningococco ma da pneumococco (il virus responsabile della polmonite) e quindi non rilevante per la sanità pubblica, ha introdotto una strategia di vaccinazione che verrà adottata per i nuovi nati: a 13 mesi verrà somministrata una vaccinazione per il sierotipo C e verrà poi fatto un richiamo entro i 10 anni con il vaccino tetravalente che copre i sierotipi A, C, W135 e Y. Inoltre verranno somministrate tre dosi di vaccino per il sierotipo B entro il primo anno di vita, precisamente una al 4° mese, una al 5° e una all’11° mese con un richiamo a 5-10 anni.

Per gli adulti che invece ritengono necessario vaccinarsi per il sierotipo B le dosi da somministrare sono due a distanza di un mese l’una dall’altra, invece per il sierotipo C il dottor Mattorre ha consigliato prima di effettuare la vaccinazione per il sierotipo C per poi procedere al richiamo dopo sei o sette anni  con il vaccino tetravalente. Dopo che sono state date dai due medici tutte queste informazioni non potevano di certo mancare le domande della popolazione presente, quali “Ci sono effetti collaterali al vaccino?”, “Come può essere riconosciuto un portatore sano?”, “Quanto è la durata massima del vaccino?” rispondendo alle quali Mattorre e. Ruina hanno informato la popolazione che il vaccino non ha alcun effetto collaterale, nemmeno la febbre come può succedere con il vaccino anti-influenzale, che il portatore sano purtroppo non può essere riconosciuto in quanto mancante di alcun sintomo e che la durata del vaccino si stima tra i 7 e i 10 anni per questo devono essere effettuati i richiami. L’incontro si è chiuso con i saluti finali del sindaco e con l’annuncio di molti altri incontri a sfondo informativo nel comune di Fabro.

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