L’uomo, già nel dicembre dello scorso anno, era stato arrestato in flagranza dai Carabinieri sempre per il reato di atti persecutori nei confronti della medesima donna a seguito della quale, in sede di udienza di convalida, il GIP del Tribunale di Perugia disponeva nei confronti dello stesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Si sperava che, in seguito a tale misura cautelare, la situazione di conflitto e tensione tra i due ex coniugi potesse volgere al meglio e senza ulteriori strascichi; ma ciò non è avvenuto.
Infatti, nel mese di settembre u.s., la donna sporgeva un’ulteriore querela con la quale riferiva che l’uomo aveva ripreso a tenere nei suoi confronti condotte simili a quelle in precedenza segnalate. In particolare, la donna lamentava che l’ex coniuge, nonostante il citato divieto di avvicinamento, aveva più volte cercato di avvicinarsi e di parlarle, nonché di averla seguita in auto o bicicletta, facendole notare la sua presenza. Inoltre, citava un episodio che destava particolare allarme, allorquando riferiva che, nel mese di agosto del corrente anno, mentre era a bordo della sua autovettura, notava venire in direzione opposta l’uomo che, giunto all’altezza della sua auto, lanciava un sasso contro il mezzo, danneggiandolo.
A tanto, il Giudice per le Indagini Preliminari, su concorde richiesta della Procura di Perugia, anche a seguito delle risultanze fornite dall’Arma di San Giustino, ha ritenuto congrua ed adeguata l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendo non più efficace la precedente misura del divieto di avvicinamento.
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