“Si apre una nuova vita per la rete ferroviaria regionale – ha sottolineato la presidente Marini – con investimenti importanti che eleveranno gli standard di qualità e sicurezza dell’infrastruttura che tornerà di interesse nazionale. Entro i primi di novembre, riducendo i tempi, ci sarà il subentro di Rete Ferroviaria Italiana a Umbria Mobilità nella gestione della ex Fcu cui seguirà il trasferimento dalla Regione alla stessa Rfi della proprietà dell’infrastruttura ai fini dell’inserimento nel perimetro nell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Completeremo così – ha aggiunto – il trasferimento del sistema integrato del trasporto pubblico regionale a un unico soggetto, il più qualificato e competente del Paese quale è Ferrovie dello Stato, gruppo del quale fanno Rfi, Busitalia e Trenitalia”. “Stamattina – ha proseguito – abbiamo convenuto su un programma e un calendario di attività per la ripresa del servizio nel più breve tempo possibile, eliminando così i disagi per gli utenti per i quali in questi mesi viene garantito il trasporto con autobus sostitutivi. A questo scopo, ad Rfi abbiamo affidato una indagine diagnostica che verrà svolta in questo mese di settembre sull’intera rete. A inizio 2018 potrà riaprire intanto il tratto fra Umbertide e Città di Castello, il primo a essere rinnovato”.
“Non si interverrà più con interventi ‘tampone’ come è stato fatto in precedenza – ha rimarcato la presidente – ma grazie al lavoro e alla programmazione di Regione, Governo, Ferrovie dello Stato si aprono prospettive che cambiano in maniera qualificante il futuro della infrastruttura umbra”.
“Oggi possiamo contare su risorse ingenti e su un quadro di opportunità e certezze di cui prima non disponevamo” ha detto l’assessore regionale Giuseppe Chianella che, tra gli altri interventi, ha ricordato “gli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile che, nel giro di qualche anno, potrà portare alla sostituzione dei treni attuali con treni ad alimentazione elettrica”.
“Su tutti i 153 chilometri del percorso – ha specificato il direttore Produzione di Rfi Umberto Lebruto – verranno effettuati gli interventi per la messa in sicurezza per adeguarlo agli standard richiesti dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Lavori per i quali è già in corso la progettazione, che verranno effettuati anche a binario aperto. Già pronti invece i cantieri per gli altri lavori finanziati con l’accordo del giugno scorso: lunedì cominceranno intanto i lavori sui 24 chilometri della tratta fra Umbertide e Città di Castello, che dureranno circa 4 mesi. Il secondo tratto, fra Ponte Felcino e Ponte San Giovanni, richiederà circa un mese di lavori; 15 i giorni necessari per l’adeguamento della tratta Papiano-Marsciano, mentre è previsto un tempo di esecuzione di 5 mesi per i lavori sulla tratta Todi-Massa Martana dove verrà sistemata anche una frana in località Rosceto”.
Nei prossimi giorni verrà firmato il contratto fra Umbria Mobilità e l’impresa aggiudicataria dei lavori per il raddoppio e la rielettrificazione della tratta Perugia-Ponte San Giovanni; sono in corso le procedure o sono stati già eseguiti altri interventi per l’abolizione dei passaggi a livello e su alcune gallerie. “Si compie una svolta in avanti in termini di maggior sicurezza e maggior efficienza” ha detto l’amministratore unico di Umbria Mobilità, Ferruccio Bufaloni, sottolineando come “positiva la cessione del ramo di azienda a Rfi, con cui si chiude un percorso avviato nel 2012, dopo l’affidamento a Busitalia del trasporto su gomma, con la garanzia dei posti di lavoro”.
Sulla questione del personale di Fcu si è soffermato il direttore di Busitalia Umbria, Velio Del Bolgia, dopo aver rimarcato “l’accelerazione decisa per il futuro dell’infrastruttura ferroviaria” e “l’impegno per gli investimenti per il rinnovo del materiale rotabile per assicurare ai passeggeri un servizio migliore ed efficiente”. In questa fase transitoria “come abbiamo convenuto con le organizzazioni sindacali, con cui ci incontreremo anche venerdì prossimo, le 34 persone che sono in eccedenza verranno utilizzate in modo produttivo, innanzitutto nei servizi di controllo e verifica sugli autobus sostitutivi dei treni e sui mezzi del trasporto urbano ed extraurbano. Grazie ad un accordo con le direzioni regionali di Lazio e Toscana di Trenitalia e con Lfi di Arezzo, alcuni macchinisti potranno continuare a svolgere la stessa mansione in regioni limitrofe. Chi ha la patente di guida per gli autobus o chi volontariamente vorrà seguire corsi abilitanti che metteremo a disposizione, ha un’opportunità in più. C’è il massimo impegno per la salvaguardia dell’occupazione: nessuno resterà senza lavoro”.