Il ragionamento è quindi ruotato intorno alle cause, di carattere sociologico ed economico, che hanno determinato una delle pagine più nere della storia dell’umanità, tanto atroce da essere (almeno questa è la speranza comune) irripetibile nelle stesse forme. Il professor Carrieri ha quindi indicato gli attuali elementi evidenti di indebolimento della democrazia occidentale: l’eclissi dei soggetti collettivi, la fatica della rappresentanza, la mancanza di partecipazione, il declino dei partiti di massa, la stessa democrazia messa sotto attacco. Riccardo Sanna ha invece focalizzato l’attenzione sulle distorsioni del capitalismo, sull’esplosione delle diseguaglianze e sulle analogie tra la crisi degli anni ‘30 e quella attuale. “Ma cosa c’entra tutto questo con l’olocausto e la Shoah?”, è stata la domanda, più che legittima, degli studenti presenti nella sala del consiglio provinciale, che ha ospitato l’iniziativa. Il nesso – è stata la risposta – è dato dal fatto che “solo capendo come nascono le cicatrici si può capire come evitare nuove ferite, anche mortali”. “La guerra, l’attacco nazista e fascista – ha sottolineato Riccardo Sanna – è iniziata con un intervento pubblico, volto a rispondere a una grave crisi economica e sociale, attraverso un attacco al diverso”. “E anche oggi – hanno concluso Carrieri e Sanna – parliamo del vuoto che c’è in Europa, e quando c’è un vuoto qualcuno lo riempie sempre”.
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