• la valutazione del rischio idraulico ed i vincoli che ne conseguono sono ascrivibili all’Autorità di Bacino del Fiume Tevere; il centro storico di Visso è stato classificato al massimo grado di rischio idraulico, ossia R4, per cui non può imputarsi al Parco il vincolo che impedirebbe la ricostruzione;
• per superare il rischio idraulico occorrerebbe intervenire con opere di regimentazione delle acque dei fiumi Ussita e Nera (come, tra l’altro, già fatto in passato ed anche successivamente al sisma) per evitare eventuali esondazioni, e certo questo tipo di azioni il “Piano per il Parco” non le impedisce.
“Quello che vogliamo chiarire con forza – sottolinea il Presidente dell’Ente Parco, Oliviero Olivieri – è che il Parco non impedisce alcuna ricostruzione, tanto meno quella di un centro così importante com’è Visso. Siamo stati e sempre saremo a disposizione del Sindaco, cui ci lega una profonda stima e considerazione, per individuare insieme le migliori soluzioni. Ci spiace soltanto che, come troppo spesso accade, il Parco sia chiamato in causa per giustificare situazioni di difficoltà, come se fosse responsabile delle problematiche burocratiche che intervengono in situazioni d’emergenza. Crediamo non fosse questa l’intenzione di Pazzaglini, tuttavia è opportuno ribadirlo con forza: abbiamo sempre dato prova di grande disponibilità e flessibilità nell’interpretazione delle normative, e rinnoviamo l’impegno per essere considerati partner strategici nell’opera di ricostruzione post sisma. Il Parco è una realtà. Esiste, c’è, e va considerato per quello che è: un’opportunità di sviluppo del territorio in un’ottica sostenibile, e non un problema”.