Per Squarta “la timbratrice a impronte digitali non deve essere considerata in alcun modo una schedatura, in quanto il sistema elettronico si limiterebbe ad incrociare i dati anagrafici scritti sul badge con il polpastrello del titolare. La pratica della timbratrice biometrica, già attiva in Italia – precisa il capogruppo FdI – non offende in alcun modo i dipendenti onesti ed irreprensibili ma, al contrario li tutela, inibendo però i ‘furbetti del cartellino’ dallo scambiarsi il badge con qualche collega compiacente, al quale prima o poi potrebbe essere restituito l’illecito favore”.
Impronte digitali per contrastare i furbetti del cartellino, Squarta lancia la proposta
di Redazione Perugia Online - 7 aprile 2018Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia annuncia la presentazione di una mozione: "Solo in questo modo verrebbero definitivamente scongiurati episodi di assenteismo".
Regione Umbria. “Registrare la presenza dei dipendenti pubblici sul posto di lavoro mediante le impronte digitali”: è quanto propone, attraverso una mozione da discutere in Assemblea legislativa, di cui annuncia la presentazione, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta. “Solo in questo modo – spiega – verrebbero definitivamente scongiurati episodi di assenteismo. Il badge è utile, ma le cronache, anche recenti, hanno dimostrato che troppo spesso il cartellino viene fatto timbrare dal collega che registra la presenza di un lavoratore in realtà assente”. Secondo Squarta, “con il lettore biometrico dattiloscopico che rileva l’impronta e, in forma protetta, la mette a confronto con quella memorizzata al momento dell’assunzione, si avrebbe la certezza della presenza di funzionari e impiegati di enti locali nei palazzi pubblici, ma anche di medici, infermieri e amministrativi negli ospedali e distretti sanitari”.