La protesta Inoltre, secondo le sigle sindacali, “Federlegno propone un aumento salariale praticamente pari a zero euro e meccanismi annuali di verifica e restituzione. Ciò vuol dire che, qualora a livello nazionale il tasso di inflazione fosse inferiore a quello previsto dagli indicatori, i lavoratori si vedrebbero decurtare una somma dalla tranche di aumento programmata per l’anno successivo. Il fatto che i lavoratori debbano restituire una parte dello stipendio è una follia senza precedenti”. A Federlegno i sindacati intendono quindi ricordare “che nei recenti rinnovi dei contratti di due settori simili, il cemento e il lapideo, gli aumenti sono stati rispettivamente di 90 e di 103 euro. Le condizioni del settore legno-arredo sono positive, è quindi impensabile avere aumenti al di sotto di queste cifre. Infine, è da irresponsabili – concludono – tenere da più di 6 mesi tutti i lavoratori senza contratto, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte nei tempi previsti, vale a dire nel settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza del contratto”.
In Umbria sono stati organizzati dei presidi che avranno luogo davanti alla Margaritelli Miralduolo di Torgiano (dalle ore 9 alle 10), alla Isa di Bastia Umbra (10 – 11) e alla Knoll di Foligno (11 – 12).
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