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La cultura del tartufo in un “culinary contest” in memoria di Paolo Urbani
di Daniele Ubaldi - 30 settembre 2015Fortemente voluto dalla Fondazione Paolo Urbani, realizzato in collaborazione con l'Università dei sapori e presentato ieri mattina (29 settembre) nel cuore dell'Accademia del tartufo, presso la sede centrale del Gruppo Urbani Tartufi
Valnerina. Ci sono progetti e progetti che marcano filosofie di vita. Per realizzare i primi “bastano”, si fa per dire, abnegazione, passione, lavoro costante e quotidiano. Per i secondi è obbligatorio sognare. Sognare prima di tutto. Sarà molto più di un’esperienza indimenticabile, per le sette squadre che saranno selezionate dalla giuria del primo “Culinary Contest in memoria di Paolo Urbani”, fortemente voluto dalla Fondazione Paolo Urbani, realizzato in collaborazione con l’Università dei sapori e presentato ieri mattina (29 settembre) nel cuore dell’Accademia del tartufo, presso la sede centrale del Gruppo Urbani Tartufi, di fronte ad un parterre composto da direttori di college statunitensi e canadesi. Dopo il saluto dell’amministratore del Gruppo Bruno Urbani, fratello di Paolo cui è dedicato il Contest, a fare gli onori di casa è stata una Olga Urbani visibilmente – e comprensibilmente – emozionata. La Top Manager del Gruppo, figlia del cavalier Paolo Urbani, ha ringraziato tutti i presenti con la voce assottigliata dall’emozione, fiera e al tempo stesso commossa per aver realizzato un sogno che è anche un tributo, doveroso, a colui che ha speso l’intera sua esistenza per la diffusione della cultura del tartufo nel mondo. “La nostra speranza è che questo Contest – ha detto Olga Urbani – possa rivelarsi il primo passo verso numerose altre attività da portare avanti insieme all’Università dei Sapori, in collaborazione con i college. Allo stesso modo – ha concluso – sarebbe bello che questa iniziativa fosse fonte di ispirazione per altre realtà economiche della nostra regione”. La senatrice Anna Rita Fioroni, presidente dell’Università dei Sapori, ha sottolineato l’originalità dell’idea e la capacità operativa della “macchina” Urbani, che ha realizzato uno spettacolare veicolo di promozione del made in Italy attraverso un percorso di formazione per studenti di oltreoceano. Ed eccolo, allora, il Contest: 50 squadre ammesse, tutte composte da due studenti iscritti a programmi di cucina dell’Art Institute, prestigioso gruppo di college con circa 50 sedi tra Stati Uniti e Canada. I concorrenti invieranno una proposta culinaria con tanto di foto e ricetta, che dovrà svilupparsi in due piatti: una serie di assaggi dolci o salati (Chef’s tasting) e una portata principale (Main Course), che potrà essere un primo o un secondo piatto. Ovviamente il tutto dovrà avere come protagonista indiscutibile sua maestà il tartufo, e non dovrà mancare – oltre all’originalità e allo spirito di innovazione – un sottile filo rosso ad unire le due portate. Una giuria composta da un membro dell’Ufficio Ricerca e sviluppo della Urbani Tartufi e da uno chef dell’Università dei sapori selezioneranno le migliori 7 proposte culinarie, sulla base di alcuni parametri rigorosi fra i quali la presentazione dei piatti, l’uso degli ingredienti e la corretta scelta degli abbinamenti. I risultati saranno visibili sui siti ufficiali di Urbani Tartufi (www.urbani.it) e dell’Università dei sapori (www.udsworld.com), a partire da metà febbraio 2016. Le 7 squadre selezionate, dunque i 14 ragazzi finalisti, potranno seguire un corso di formazione sul tartufo della durata di 15 giorni presso l’Università dei sapori. Corso e soggiorno saranno offerti dalla Fondazione Paolo Urbani come borse di studio per tutti e 14 gli aspiranti chef. Momento topico del corso sarà l’indimenticabile “Truffle Experience”, direttamente alla Urbani Tartufi: gli studenti andranno nelle tartufaie ad apprendere come viene ricercato ed estratto dalla terra il tartufo (Truffle safari), visiteranno il Museo del tartufo per conoscere a fondo le radici di una cultura ultrasecolare e concluderanno la loro esperienza nell’Accademia del tartufo, dove si tramandano le conoscenze specialistiche inerenti l’arte del cucinare il prezioso tubero. Sarà per loro un viaggio unico, un’immersione completa nella filosofia di vita Urbani, che partendo dalla terra estrae oro nero o bianco, prodotto inaccessibile ai più, e lo trasforma in un qualcosa di prelibato e al tempo stesso alla portata di tutti. Una filosofia che, mai come altrove, trova sintonia nel “way of living” americano, pur con tutti i limiti culturali e storici da superare con il lavoro costante e con un’opera di divulgazione culturale che trova esempi di altissimo livello in iniziative come questo Contest. Tornando al soggiorno in Umbria, le squadre finaliste saranno chiamate a realizzare le rispettive proposte culinarie: una giuria speciale selezionerà i primi tre classificati, che riceveranno premi unici. Infine, previsto anche un possibile premio speciale per l’eventuale proposta culinaria da cui dovesse risultare possibile, per la Urbani Tartufi, realizzare prodotto da immettere sul mercato. Il premio consiste nella garanzia, da parte di Urbani, che sull’etichetta del nuovo prodotto campeggeranno i nomi degli studenti che lo hanno ideato e del rispettivo college di appartenenza… Insomma, gli stimoli certo non mancheranno per gli aspiranti chef americani, e neanche per i loro insegnanti. L’iniziativa ha ottenuto l’immediato ed entusiasta riscontro da parte dell’Art Institute: il general manager David W. Hendricksen ha espresso parole di elogio per l’idea e anche per l’ospitalità ricevuta in Italia e in Umbria in particolare. “Il nostro impegno – ha detto Hendricksen – sarà volto affinché un’iniziativa così importante abbia un seguito presso i nostri allievi, che certamente parteciperanno in gran numero”. Un ringraziamento particolare, infine, è stato più volte rivolto a due persone senza il cui impegno non sarebbe stato possibile realizzare il Contest: La Responsabile dell’Area internazionale dell’Università dei sapori Marilena Liccardo e Irene Gualfetti, Strategy Creative Director della Urbani Tartufi.