ultimata. Locchi si assuma le sue responsabilità e smetta di prendere in giro i cittadini”. È quanto dichiara il consigliere regionale della Lega Nord, Valerio Mancini per il quale “è evidente la difficoltà, da parte del primo cittadino di Umbertide, di gestire l’annosa questione del centro culturale islamico, avviata dall’ex sindaco Giulietti che una volta strappato il biglietto per Roma, ha pensato bene di imitare Ponzio Pilato e lavarsene le mani. Su questa storia sono innumerevoli i punti oscuri che occorrerebbe chiarire: per Locchi si tratta di una moschea, come ha scritto nella lettera al ministro Minniti e come ha ribadito lunedì scorso in conferenza stampa. Peccato che i permessi
per il piano regolatore siano stati presi per la costruzione di un centro culturale islamico. Ma non è finita. Alle mie sollecitazioni, il sindaco di Umbertide ha più volte risposto che il referendum consultivo è un’utopia e che i lavori non possono essere bloccati. Altra bugia, perché come scritto in una mia missiva inviatagli per posta certificata, il referendum è previsto nello statuto comunale”.
Stessa “superficialità”, secondo Mancini, “dimostrata lo scorso anno da gran parte del Pd regionale, quando chiesi, senza ottenerlo, lo stop dei lavori alla moschea di Umbertide almeno fino a quando non sarebbero state esaminate tutte le procedure burocratiche e visionati gli estratti degli investitori. Inoltre chiediamo lumi anche all’Imam locale il quale, in un’intervista del 4 giugno ad un quotidiano locale, dice testualmente che ‘i finanziatori non vengono dall’estero’ per poi smentirsi tre giorni dopo affermando che ‘i soldi arrivano da Marocco ed Arabia’” .
“Sono evidenti – continua Mancini – le innumerevoli discrasie che ruotano attorno al centro culturale islamico di via Madonna del Moro. Quindi, prima che sia troppo tardi stoppiamo i lavori e verifichiamo che sia tutto a norma. Poi diamo agli umbertidesi la facoltà di scegliere il loro futuro perché la legge glielo consente e perché i sindaci e i politici vanno e vengono, ma la violenza esercitata sul popolo umbertidese resterà per sempre. Anche a Città di Castello – conclude Mancini – volevano costruire una moschea, ma c’era la Lega in consiglio che non gliel’ha permesso. Ad Umbertide con un’opposizione seria e attenta certe pratiche urbanistiche non sarebbero passate inosservate. Peccato che l’unica proficua e fattiva collaborazione oltre i colori politici, sia avvenuta con Umbertide Cambia, mentre dagli altri solo finte polemiche”.