Alla richiesta di specificare chi fosse, egli ha indicato il proprio nome e cognome, ma naturalmente gli agenti hanno voluto verificare la correttezza di tali affermazioni, sicché hanno condotto il maghrebino in Questura. E qui, ben presto, è venuta fuori la sorpresa. E’ infatti risultato non solo che le autentiche generalità del nordafricano erano ben diverse da quelle da lui dichiarate, ma soprattutto che il soggetto era ricercato dal 2014.
In particolare, pendeva sul suo capo un ordine di carcerazione, relativo ad una pena di quasi tre anni che gli era stata inflitta per reati concernenti gli stupefacenti, nonché per un grave episodio di danneggiamento. Non solo: a carico del 35enne tunisino vi era inoltre un provvedimento di custodia cautelare in carcere relativo ad un distinto procedimento penale, che attendeva solo di essere eseguito.
Ed in effetti il nordafricano è persona di elevato spessore criminale, che durante la sua permanenza a Perugia ha collezionato precedenti non solo per reati di droga ed in materia di immigrazione clandestina, ma anche per vari reati contro la persona e persino per tentato omicidio. Pertanto gli agenti, ultimati gli accertamenti di rito, hanno condotto il tunisino a Capanne, dove l’uomo è destinato ad un lungo soggiorno.
Inoltre, visto che il 35enne aveva tentato di fare di fare il furbo indicando un nome e un cognome falsi, la polizia lo ha anche indagato per il reato di falsa dichiarazione delle proprie generalità a pubblico ufficiale.
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