I 4 punti della legislatura. Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti), nella veste di consigliere anziano ha aperto formalmente, alle ore 15.40 la seduta di insediamento della X dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Nel suo intervento introduttivo Rometti ha citato un passaggio del discorso fatto da Fabio Fiorelli, primo presidente del Consiglio della neonata Regione Umbria, il 20 luglio del 1970: “Quel riferimento di Fiorelli – ha detto Rometti – alla necessità che l’Assemblea legislativa diventi realmente un punto di riferimento essenziale e di sintesi della comunità umbra ‘per non cadere in quella crisi di rapporti tra potere politico e società civile che, da tanto tempo travaglia l’esperienza democratica del nostro Paese’, è ancora oggi di stringente attualità, considerata l’attuale sfiducia dei cittadini verso il mondo della politica in generale”. Rometti ha quindi sottolineato la necessità che l’Assemblea umbra sia il punto di incontro, di discussione pubblica, di tutte le grandi questioni, “ancora di più, e meglio, di quanto fatto nel passato, perché i problemi dell’oggi sono di tale complessità da richiedere un impegno istituzionale più grande, una visione dei problemi più ampia, un confronto più largo”.
Il consigliere Rometti ha quindi indicato le quattro questioni nodali che saranno al centro dela X legislatura: “Crisi economica e occupazionale, sicurezza dei cittadini e lotta alla criminalità organizzata e alle mafie, ridefinizione del ruolo e dell’assetto delle Regioni, nella cornice più generale della riforma dello Stato”. Tutte questioni di grande complessità, ha spiegato l’oratore, per la cui soluzione sarà necessario il concorso di tutte le parti politiche: “aldilà delle logiche di maggioranza e opposizione, dovremo dare il meglio di noi stessi, ognuno con la propria posizione, con il proprio mandato di rappresentanza, ma tutti con la determinazione di cercare di costruire un’Umbria più forte, aperta e moderna.”
Confronto acceso. Rometti ha, infine, espresso l’augurio che il confronto “anche acceso tra le parti” trovi una ragion d’essere vera, e riconoscibile da parte dei cittadini, producendo atti e determinando scelte “realmente utili allo sviluppo e alla crescita economica, sociale e culturale dell’Umbria”.
La votazione del Presidente del consiglio regionale. Dopo le tre votazioni, nelle quali era necessario raggiungere i 4/5 delle preferenze, risultate nulle (a vincere è stata la stragrande maggioranza delle schede bianche) l’elezione del presidente del consiglio regionale è rimandata a domani, venerdì 10 luglio, quando basterà la maggioranza assoluta delle preferenze. Successivamente all’elezione del presidente si procede a quella dei due vicepresidenti. In questa votazione ciascun consigliere puo’ indicare un solo nominativo. Sono proclamati eletti i due consiglieri che riportano il maggior numero di voti e, a parità, i più giovani di età. L’articolo 46 dello Statuto regionale stabilisce che i componenti dell’Ufficio di Presidenza (presidente e vicepresidenti) “durano in carica trenta mesi e sono rieleggibili. Qualora il presidente dell’Assemblea cessi dalla carica prima della scadenza, il nuovo presidente eletto dura in carica trenta mesi. Fino alla elezione del nuovo presidente l’Ufficio di Presidenza e’ presieduto dal vice presidente più anziano di eta’. Qualora, prima della scadenza, si dimetta un vice presidente, si procede all’elezione dei due vice presidenti. I nuovi eletti durano in carica fino alla naturale scadenza dell’organo”.
Porzi in pole. Il Pd, per voce del capogruppo consiliare, Giacomo Leonelli, ha proposto come candidata alla presidenza Donatella Porzi. Una candidatura sulla quale il portavoce del centro destra, Claudio Ricci, nell’annunciare la scelta del voto in bianco, ha espresso “assonanza”, prima di tutto per il fatto che si tratta di una candidatura femminile, la prima al vertice del consiglio umbro in 45 anni di regionalismo.
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